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Alcune pubblicazioni, laddove rinvenute.


 

Pensiero e forme di sculture in dialogo a Pradalunga

“Pensiero e forme di sculture in dialogo”, questo il titolo della rassegna curata da Enzo Catini, fa incontrare le opere di Davide Balossi, Elio Bianco, Audelio Carrara, Alfredo Colombo, Giorgio Marcassoli, Imerio Rovelli

 Short track

“Pensiero e forme di sculture in dialogo”, questo il titolo della rassegna curata da Enzo Catini, fa incontrare le opere di Davide Balossi, Elio Bianco, Audelio Carrara, Alfredo Colombo, Giorgio Marcassoli, Imerio Rovelli nel segno dei materiali tradizionali – legno, pietra, ferro, ceramica – e della ricerca formale contemporanea, dalla neofigurazione, agli echi pauperisti, all’astrazione lirica, alla progettazione spaziale.

In una scena espositiva sempre più popolata da proposte concettuali, sempre meno legate alla capacità di elaborare uno stile, questa mostra si pone come un’occasione di richiamo per gli amanti del gesto scultoreo inteso come arte e come tecnica. L’allestimento, che intreccia i diversi stilemi degli autori, è anche una verifica dei confini linguistici del fare scultura e sperimentazione plastica oggi con materiali caratteristici della disciplina.
Alfredo Colombo elabora gli archetipi della civiltà contadina in semplici forme verticali o circolari che raccolgono la memoria e l’identità del territorio ridefinendo oggetti e significati nel nuovo contesto d’uso.

Le canoe di Audelio Carrara reagiscono alle alienazioni della contemporaneità restituendoci il sapore perduto dell’altrove, di luoghi dove la tecnologia ancora “asseconda la natura, temendola e rispettandola”. Un gioco di equilibri e disequilibri che ha a che fare insieme con la scultura, con l’architettura e, inevitabilmente, con l’antropologia. Tra gli interventi di più forte impatto visivo, quello di Imerio Rovelli che propone “evanescenze e annientamenti”, una serie di volti in terracotta disseminati a terra sopra una scacchiera di lastre radiografiche: le identità deformate, i volumi contorti delle “maschere” mettono in scena una sorta di drammatica partita esistenziale che non lascia intravedere vincitori. Una ricerca di autenticità che attraversa anche il linguaggio di Davide Balossi, se pure in forma più rassicurante. Slanciate silhouette umane sapientemente intagliate e smussate nel legno pongono domande sull’identità individuale, cui l’artista risponde valorizzando il concetto di fragilità della condizione umana, simboleggiato dall’icona della lacrima.

Hanno qualcosa di scenografico le strutture lignee di Giorgio Marcassoli,che giocano tra realtà e metafora disegnando scale che non trovano appoggio, sinuose forme “senza forma”, volumi in bicromia che si reggono sui vuoti. Protagonista assoluta la libertà dell’immagine mentale che all’oggetto ha dato origine.

Con le opere di Elio Bianco si entra nell’universo del “costruire” una forma e dell’“isolare” un pensiero. L’artista procede per sottrazione, piegando i materiali all’idea e l’idea ai materiali. Il risultato sono visionari “rifugi” in terracotta che serbano il fascino organico e magico del bozzolo e della meteora, oltre a due elementi architettonici che interpellano i concetti di varco e di altrove.

La mostra inaugura sabato 28 ottobre alle 17 nello spazio espositivo del municipio di Pradalunga. Nel calendario delle iniziative del “novembre culturale” si prevede per venerdì 3 novembre (ore 20.45, negli stessi spazi municipali) il commento con recitazione del canto primo dell’Inferno dantesco a cura di Giuseppe Piantoni.
La mostra è aperta negli orari d’ufficio del municipio: 9 -12.30 e giovedì 9 -12.30, 15.00 – 18.00.

  



 

 

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20/6/2002

Qui...

GAMEC - GALLERIA D'ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA DI BERGAMO, BERGAMO

 

Il Direttore della Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea Giacinto Di Pietrantonio ti invita a partecipare al libero Forum permanente organizzato per il 21 e il 22 giugno 2002 in occasione della manifestazione 'La Notte dei Musei'. Qui... insieme faremo due giorni di incontri, dibattiti, proiezioni, performance, concerti, libere discussioni... in cui avrai l'opportunita' di essere insieme comparsa e protagonista.

 

COMUNICATO STAMPA

GALLERIA D'ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA di BERGAMO

QUI...
Hai qualcosa da dire sull'arte, la società , la filosofia e quant'altro?
Hai qualcosa da mostrare agli altri?
Hai un punto di vista da discutere insieme?
Hai qualcosa da leggere o recitare davanti a un pubblico?
Hai voglia di vivere il museo come un luogo di incontro e di comunicazione?

Allora, troviamoci QUI... a Bergamo dove Il Direttore della Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea Giacinto Di Pietrantonio ti invita a partecipare al libero Forum permanente che stiamo organizzando per il 21 e il 22 giugno 2002 in occasione della manifestazione "La Notte dei Musei" durante la quale inaugureremo anche un'intervento pubblico di Mario Airò in Piazza Vecchia dal titolo "La visione di Philip", ispirato ad una visione avuta dallo scrittore americano Philip Dick e protagonista/autrice dei suoi ultimi tre libri.

QUI... insieme faremo due giorni di incontri, dibattiti, proiezioni, performance, concerti, libere discussioni... in cui avrai l'opportunità  di essere insieme comparsa e protagonista.

Sei un'artista, un critico, un curatore, un musicista, un performer, uno scrittore, un'attore, un poeta, un architetto, un filosofo, un designer, un semplice spettatore o un curioso che ha voglia di trovarsi al centro di un meeting a 360° sulla società  e la creatività  che ci circondano?

Allora vieni QUI... a Bergamo il 21 e 22 giugno.
Per poter meglio organizzare QUI... l'evento, per far sì che QUI... ti possa sentire a tuo agio e poter mettere QUI... a disposizione ciò di cui hai bisogno scrivici all'indirizzo: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. e raccontaci il tuo progetto, la tua idea di comunicazione, intervento e relazione entro e non oltre il 12 giugno 2002.

QUI... per i più timidi sarà  allestita una sala con diverse postazioni in cui vari curatori si alterneranno nel visionare il lavoro di artisti

QUI... e sin da ora ti chiediamo una piccola forma di collaborazione: sentiti libero di forwardare questo messaggio a chiunque tu pensi possa essere interessato a prendere parte a quest'evento, sia in qualità  di attore sia di spettatore.

Sin da ora ti informiamo su alcune modalità  di intervento perché tutti possano QUI... avere la possibilità  di trovare un proprio spazio:

- QUI... i video (o porzioni di essi) non devono superare la durata massima di 5 minuti
- QUI... se vuoi mostrare diapositive sul tuo lavoro o sul lavoro di altri, il loro numero non dovrà  essere superiore a 5
- QUI... gli interventi di discussione non dovranno superare la durata dei 15 minuti

- QUI... Orari e appuntamenti:
Venerdì 21 giugno dalle ore 11 alle 21
Sabato 22 giugno dalle ore 11 alle ore 24
A partire dalle ore 24 di sabato performance musicali di DJ e VJ

GALLERIA D'ARTE MODERNA e CONTEMPORANEA di BERGAMO
Via S. Tomaso 53, 24121 Bergamo tel. +39 035 399528, fax +39 035 236962

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Le 9 opere della serie Evanescenze ed Annientamenti 

 

Castelli Calepio, 20.06.2002 DISCORSO C/O GAMeC DEL 21.06.02

GALLERIA D’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA DI BERGAMO

Gentile pubblico, ho accettato l’invito della Galleria, che ringrazio, insieme a Bruna Roccasalva, a partecipare al Forum “QUI…” , per mostrare alcune diapositive delle mie opere chiamate “EVANESCENZE ED ANNIENTAMENTI” .

Mi presento; mi chiamo Imerio Rovelli, sono uno scultore di Castelli Calepio ed utilizzo per le mie opere materiali diversi: dalla creta, alla pietra, dal marmo al bronzo, al gesso, al cartone, e così via. Anche i generi che realizzo sono molto diversi tra loro, e pure le tecniche. Ho partecipato a diverse mostre, esposizioni, manifestazioni, concorsi, ecc. Ora presento la mia serie di teste denominata: “EVANESCENZE ED ANNIENTAMENTI”.  

Queste sculture, raffiguranti teste deformate e contorte, rappresentano l’uomo moderno, che si trova svuotato ed annientato nell’anima.Ho presentato questa installazione, insieme ad altre opere, nella sala a me riservata, presso il Castello di Calepio, nella appena trascorsa mostra “ARTE IN CASTELLO”, posizionandole in modo da provocare una reazione di disgusto, stupore, paura, perplessità, e disagio, a chi, girando l’angolo, se le trovava di fronte, a tu per tu.

Era mia intenzione colpire i visitatori esponendo visi a tutto tondo, perforati, straziati, con sguardi vacui, perduti nel vuoto, che li lasciasse angosciati, impressionati, attoniti.

In questi visi possono trasparire anche segni di violenza subita, di soprusi dovuti ad ogni forma di prevaricazione e a forme di annientamento, proprio come avveniva nei lager non troppo tempo fa, come avviene tutt’ora nei Paesi in guerra, nel Terzo Mondo stremato dalla fame, dalla miseria, dall’ignoranza e dalle malattie, ed in maniera più subdola, persino nella nostra società..

In questi volti che presentano evidenti suppurazioni, sanguinarie ferite, macabre emaciazioni, si dovrebbe ritrovare un po’ se stessi e pensare alle proprie responsabilità.

Certo, bisognerebbe sempre confrontarsi con realtà dissimili dalle nostre, ma che possono, con un niente, entrare a far parte della nostra vita. E’ sufficiente pochissimo; un sogno, un incubo, un insulto, uno sgarbo, un ambiente ostile, una malattia, perché ci si possa avvilire, e sentirsi annientati, frammentati, interrotti. E’ altrettanto vero che un nonnulla possa bastare a renderci felici, sereni, ed il mio è un invito a meditare sui reali valori della vita e dell’esistenza e a perseguirli incondizionatamente.

Grazie. Imerio Rovelli.

 


 

Imerio Rovelli - Lacerati Corpi

di Emiliano Bona (2009)

L’opera scultorea di Imerio Rovelli prevede da una parte la demistificazione del concetto di “bello” – inteso come sedicente scrigno di verità -, e dall’altra la consapevolezza che l’infinita possibilità di rappresentare il tragico è una fondamentale testimonianza dell’esistenza dell’uomo.

La figura umana diviene per l’artista il soggetto ideale non solo di una ricerca estetica, ma anche di una rielaborazione speculativa e intellettuale. Il corpo viene sventrato, deriso, oltraggiato: un atto antieroico di umiliazione e primitivizzazione del senso del reale e della vita. L’artista, giunto a questa temporanea sospensione della forma, rivolge al corpus un significato di presenza quasi scenica, teatrale: chiazze e dense colate di cera, motivi arabescati e organici che procurano una pelle “altra” al soggetto raffigurato, una nuova maschera, un nuovo abito.

L’agire artistico di Imerio Rovelli manifesta la natura maschile della ricerca del piacere inteso come attività fisica e sessuale: levare e aggiungere fino al raggiungimento dell’annullamento dell’anima e del corpo, della carne del mondo. La banalità e la quotidianità degli atti psicofisici dell’uomo vengono esaltate e cancellate, sollecitate e desiderate. L’opera dell’artista è un processo creativo di genesi dionisiaca di colori e materie, bubboni e ferite, esistenze tragiche ed enigmi irrisolti. L’individualità di ogni corpo decanta la propria solitudine e il proprio dramma attraverso la propria carnalità e presenza lacerata, forse ultime possibilità di testimoniarsi vivi nella realtà.

Alcuni Lacerati Corpi


ArteINcastello

di Lanfranco Ravelli (2001)

La rassegna"ArteINcastello a Calepio, è diventata uno degli appuntamenti artisticamente più significativi della zona. La mostra, che si impone per la qualità e la varietà delle proposte, riunisce pittori, scultori e ceramisti e offre, al tempo stesso, degna cornice dell'annuncio dei risultati relativi al corso di modellato in argilla. Gli artisti presenti quest'anno, cui ci pare doveroso rendere omaggio facendone specifica menzione, sono: Stefano Travi scultore, Giuliano Mannucci scultore, Antonio De Martino pittore, Daniele Turra pittore, Danilo Manenti pittore, Vittorio Vedovati ceramista-scultore, Walter Altini scultore, Maurizio Previtali scultore, Imerio Rovelli scultore, Silvio Tomasoni scultore, Giuliano Gaigher scultore.

Si tratta di personalità artistiche diverse, ma tutte egualmente impegnate nella ricerca di una cifra stilistica personale che appare in costante evoluzione e che perviene in alcuni casi, ad esiti ragguardevoli. Scorrendo l'elenco dei partecipanti è possibile cogliere il carattere singolare dell'iniziativa: il privilegio accordato alla scultura, che risulta dominante nella rassegna, costituisce, già di per sè, un vanto incontestabile. La scultura, infatti, è scelta artistica rara, specie se rapportata alla pittura e pochi vi si dedicarono nelle epoche passate così come pochi vi si dedicano nella presente; basti pensare che su dieci artisti solo uno, o al massimo, due sono scultori. Dunque, una rassegna questa di Calepio che va appoggiata ed incoraggiata per l'originalità della sua impostazione e, per il rilievo che si da ai ceramisti ed agli scultori che si occupano di sculture ottenute attraverso la fusione del vetro.

L'esposizione personale del 2001


Elenco Pubblicazioni

 

 

8 ottbre 1999 L'Eco di Bergamo: L'artigianato va in centro + Iniziativa ProLoco BG stand e mostre.

11 ottobre 1999 L'Eco di Bergamo: Il Sentierone fa il pieno. Grande folla per l'artigianato d'Europa.

 

Catalogo 51^ mostra concorso di pittura e scultura "Don Angelo Foppa" Novembre 1999 - Circolo Culturale G. Greppi BG.

Pieghevole con note sugli autori: ArteINcastello 2000

Catalogo 52^ mostra concorso di pittura e scultura "Don Angelo Foppa" Novembre 2000  - Circolo Culturale G. Greppi BG.

2001 ARTEINCASTELLO : Critica sulla mostra collettiva a cura di Lanfranco Ravelli.

"Il Lunedì" 28 maggio 2001: Ora dilettanti ma domani chissà... Le lezioni d'Arte si affiancano a mostre e concerti di artisti di pregio. (ArteINcastello 2001)

Catalogo ARTEINCASTELLO 2001 (2 pagine)

Mensile della cita di BG:  QUI BERGAMO: N° 85 Maggio 2001 - Articolo dell'evento espositivo ArteINCastello.

Catalogo e pieghevole 53^ mostra concorso di pittura e scultura "Don Angelo Foppa" Novembre 2001 - Terzo premio Scultura  - Circolo Culturale G. Greppi BG.

Presentazione " QUI... " alla Gamec di BG del ciclo scultoreo "Evanescenze ed annientamenti" su base di proiezione di diapositive. (vedi TESTI *).

Catalogo 54^ mostra concorso di pittura e scultura "Don Angelo Foppa"  e pubblicazione Carpe Diem Novembre-Dicembre 2002  - Circolo Culturale G. Greppi BG.

L'Eco di Bergamo 6 giugno 2003: Il Castello dei Conti Calepio torna a rivivere grazie agli artisti.

Catalogo 56^ mostra concorso di pittura e scultura "Don Angelo Foppa" Novembre 2004 - Terzo Premio Scultura  - Circolo Culturale G. Greppi BG.

DVD sulla collettiva dell'edizione 2008 di ARTE IN CASTELLO "The Collection's Film" a cura di Cristia Toresini

L'Eco di Bergamo8 ottobre 2008:Arteincastello 10 giorni di festa a Calepio.

2009 LACERATI CORPI: Critica sull'opera personale a cura di Emiliano Bona.

Presentazione progetto al Tacheles di BERLINO: Italian restyle project 2009

Catalogo Q-ART QuARTissimo - Centro museale d'arte "Paesaggio di guerra" 2009 - Opera in permanenza: "X-Ray === Dead"

2009: Arte in castello - DVD: "Video-catalogue and beyond..."  ad opera di Cristian Toresini.

Articoli on-line, presentazioni e pubblicazioni a  Rio de Janerio su MUNDI-ART. Collettiva internazionale d'arte contemporanea.

Pubblicazione dell'opera premiata sulla pagina raffigurante il mese di Ottobre sul calendario 2010 dedicato a Fabrizio De Andrè, “IDEAndrè” dall'associazione “ImpulsesArt” di Ferrara.

DVD a cura di IImpulsesart con copertina dadicata a "Le Nuvole" di Imerio Rovelli  per "Ideandrè - ritratto di cantAutor" - Ferrara 2009.

Presentazioni animate a cura di Sarah Geraci; CD e DVD realizzati da Cristian Toresini, per conto di “ArteINcastello” rappresentanti le diverse edizioni della manifestazione.

Exibart- ArtXworld- Un-Do.net-  MDarte- BergamoNews- Giro in giro- ed altre riviste on line 2009.

Catalogo pieghevole della Personale LACERATI CORPI presso il CACP di Palazzolo S/Oglio BS. 2009

Critica del curatore Emiliano Bona sulla mostra personale Lacerati Corpi. 2009.

27 ottobre 2009 Giornale di Brescia  -Sebino e Franciacorta. Palazzolo mostra di pittura e scultura di Imerio Rovelli.

30 ottobre 2009 Giornale di Brescia:  Inaugurazione della mostra di Imerio Rovelli.

"I "Lacerati Corpi" di Imerio Rovelli"  articolo su La Voce del Popolo di Brescia. A cura di Luca Bressanini. 2009.

Certificato di partecipazione di Imerio Rovelli, rappresentante il suo paese d'origine: Italia, nella I, II e III MundiArt- Mostra Internacional de Arte Contemporanea, realizadas: dal 16 maggio al 15 giugno 2009 ICBEU -  Sao Goncalo RJ, - dal 15 al 30 agosto 2009 ICBEU Sao Goncalo RJ, dal 1° al 19 dicembre 2009 UNIVERSO Niteroi RJ, con "Nosso reconhecimento e nossas saudacoes pelo merito". (Intercambio Cultural Arts)

Catalogo III edicao  Mostra internacional de Arte Contemporanea MundiArt 2009.

Poesie, dedicate all'opera TRASPARENZE di Imerio Rovelli, di DOMENICO NOVALI   e di FULVIO FAPANNI  dicembre 2009.

DVD dell'associazione culturale della Valle Brembana, dedicato all'esposizione di dicembre 2009 gennaio 2010

Attestato della UIL di Roma e del Lazio, e di MEGA ART Web art gallery, dal 5° congresso della UIL di Roma e del Lazio - Roma 18-19-20 Gennaio 2010 Hotel Aran Mantegna - sul 1° Concorso Internazionale d'Arte dedicato alla memoria di Bruno Buozzi. "Il coraggio delle idee" ,  all'artista Imerio Rovelli - Con i nostri migliori apprezzamenti per la Sua Arte.

Testi WEB su Paesaggi di Guerra  a Terralba (OR)

L'Eco di Bergamo 13 agosto 2010 - Due mosrtre d'arte a Piazza Brembana - e - Piazza Brembana: Mostra di Imerio Rovelli.

L'Eco di Bergamo 17, 19, 20, 22 agosto 2010 - Piazza Brembana: Mostra di Imerio Rovell.

Sito della Provincia di Bergamo: PRE_POST Personale di Imerio Rovelli -2010

Catalogo "Artisti Brembani 2010" a cura del Centro Storico Culturale Valle Brembana "Felice Riceputi" Dicembre 2010-Gennaio 2011.

Catalogo in tre lingue  "Le direzioni dell'arte" - "Die Wege der Kunst" - "The Ways of Art" , III edizione Berlin 11 dicembre 2010 - 15 gennaio 2011 - A cura di Rosi Raneri  Infantellina Contemporary Berlin.

Pieghevole "Inbellamostra e spirito creativo" a cura di Grumello Arte -2011.

Catalogo pieghevole della mostra  "B-side of the city" a cura di Alessandra Redaelli per la Galleria Previtali di Milano  - 2011.

Pieghevole per la collettiva: "Il linguaggio del corpo" a cura di Silvia Ceffa - Atena Galleria d'Arte - Como 2012.

{youtube}http://youtu.be/DZePRynHZmc{/youtube}

http://www.microbo.net/micro2/download/catalogo.pdf

http://www.quartissimo.com/catalogo%20concorso.pdf

http://www.sienaart.org/drawing-connections.html

http://www.casaearredamento.it/CATALOGO_linguaggiodelcorpo_milano_webarte.pdf

Rivista EIKON marzo/aprile 2012 con ben 2 pagine dedicate all'artista Imerio Rovelli dall'associazione Federcritici. 

http//www.blogfedercritici.wordpress.com/http://www.eikon.jimdo.com/ http://www.federcritici.org/ http://pietronegrieditore.jimdo.com/

Pubblicazione sul "Dizionario Enciclopedico Internazionale d'Arte Moderna e Contemporanea - 2012" Casa editrice Alba.

Pubblicazioni su: “Leco di Bergamo” - “Il Giornalino di Castelli Calepio” - “Circolo Culturale Greppi – Cataloghi e Riviste” - “ArteinCastello – Cataloghi, CD, DVD” - “InFranciacorta” - “Bergamo Avvenimenti” - “Il Giornale di Brescia” - “QUI Bergamo” - “La Voce Del Popolo” - “La voce di Palazzolo -ARTE” - “Brescia On-line”, “ArtKey TeKnemedia”, “EXIBART”, “UnDo”, “Info-Press”, “ArtsBlog”, “BrooklynArtProject”, “bergamoavvenimenti” e molti altri, (cerca con motori di ricerca ed acceleratori) anche sul WEB.

Catalogo "Contraddizione Continua - Il futuro del classico"

-”microHeart” 2012 –  pubblicazione di e-book.

Catalogo -“RigenerART”

Catalogo "Intuizione - Espressione"

Catalogo XVIII CONCURSO DE CERAMICA "CIUDAD DE VALLADOLID" - V ENCUENTRO INTERNACIONAL


LA VOCE DEL POPOLO di Brescia

La voce del popolo di Palazzolo 13-11-2009. Rubrica: ARTE

I "lacerati corpi" di Imerio Rovelli

a cvura di Luca Bressanini (2009)

Arte e artisti palazzolesi alla ribalta. Nelle pagine culturali di questo numero si racconta della mostra che Brescia sta dedicando, negli spazi espositivi di Palazzo Martinengo, a Matteo Pedrali. “Lacerati corpi” è, invece, il titolo della mostra presente in questi giorni presso il Centro artistico e culturale palazzolese che propone una quarantina di opere dello scultore, pittore e ceramista bergamasco Imerio Rovelli. Allievo e assistente di Maurizio Previtali, dal quale apprende le tecniche per lavorare con la creta, Rovelli ama lavorare a contatto con la materia: creta, gesso, marmo, pietra, terre, ossidi, grafite, cere, sono alcuni esempi di materiali che nel tempo gli hanno consentito di creare infinite sperimentazioni di pregevole fattura.Tema centrale dell’esposizione è la figura umana, che diviene per l’artista soggetto di indagine speculativa ed intellettuale. Rovelli realizza sculture raffiguranti teste deformate e contorte, a rappresentare l’uomo moderno, che si trova svuotato ed annientato nell’anima. “Evanescenze ed annientamenti”, così Rovelli ha intitolato una serie di volti realizzati in argilla, che presentano ferite, macabre emaciazioni, segni di violenza dai quali emerge un forte senso di angoscia, turbamento, che invitano l’osservatore a riflettere sui reali valori dell’esistenza, mettendolo di fronte al confronto con realtà dissimili dalle nostre, ma che possono, con un niente, entrare a far parte della nostra vita, come osserva l’artista. Un’indagine psicologica che Rovelli porta avanti nelle serie di figure in terracotta solitarie, i “lacerati corpi” appunto, nelle quali la materia deformata, diviene il simbolo della lacerazione interiore dell’uomo di fronte al dramma della solitudine, ulteriormente accentuata da patinature a freddo, realizzate con l’utilizzo di particolari inchiostri mutuati dal mondo della stampa industriale e colate di cera a freddo. Completa la mostra un’altra interessante sezione di torsi umani realizzati con resine sintetiche e decorati con inusuali materiali quali inserti di carte stagnole colorate o resine poliuretaniche. La mostra resterà aperta fino al 22 novembre.

 L'ubriacatura, o, inno e lode alle zanzare.                                                              


PRE-POST

Imerio Rovelli

Sito Provincia di Bergamo (2010)

Una mostra pensata per proporre ed accostare la produzione più tradizionale a quella più recente dell'artista bergamasco. La Val Brembana accoglie l'arte di Imerio Rovelli e la contestualizza esponendola nella sala polivalente del Comune di Piazza Brembana. Rovelli ama lavorare la materia; creta, gesso, marmo, pietra, terre, ossidi, grafite, cere, bronzo, sono materiali che gli hanno permesso di creare infinite sperimentazioni di pregevole fattura. Rovelli realizza sculture raffiguranti teste deformate e contorte, a rappresentare l’uomo moderno, che si trova svuotato ed annientato nell’anima; una serie di volti realizzati in argilla, che presentano ferite, macabre emaciazioni, segni di violenza dai quali emerge un forte senso di angoscia, turbamento, che invitano l'osservatore a riflettere sui reali valori dell’esistenza, confrontandosi con realtà dissimili dalle nostre, ma che, con un niente, entrano a far parte della nostra vita. Un’indagine psicologica che Rovelli porta avanti nelle serie dei “lacerati corpi” appunto, nei quali la materia deformata, diviene il simbolo della lacerazione interiore dell’uomo di fronte al dramma della solitudine, ulteriormente accentuata da patinature a freddo, realizzate con l’utilizzo di particolari inchiostri mutuati dal mondo della stampa industriale. La figura umana diviene il soggetto ideale non solo di una ricerca estetica, ma anche intellettuale. Completa la mostra un’altra interessante sezione di torsi umani realizzati con resine sintetiche e decorati con inusuali materiali quali inserti di carte stagnole colorate o resine poliuretaniche. Il corpo viene sventrato, deriso, oltraggiato: un atto antieroico di umiliazione e primitivizzazione del senso del reale e della vita. L’artista, giunto a questa temporanea sospensione della forma, rivolge al corpus un significato di presenza quasi scenica, teatrale. La banalità e la quotidianità degli atti psicofisici dell’uomo vengono esaltate e cancellate. L’opera dell’artista è un processo creativo di genesi dionisiaca di colori e materie, esistenze tragiche ed enigmi irrisolti. Le “Skins” e gli “Animals” rappresentano l'ultima fase evolutiva delle scelte artistiche volte ad indagare una repentina deriva dell'umanità, mostrando pelli ed animali improbabili, stravolti da genetiche mutazioni e dalla deculturazione costante a cui veniamo assoggettati.

Lucentezza.


Sculture e dipinti nei riflessi di lago (2010)

 

Si apre il 3 settembre 2010, alle 19.30, la mostra d'arte contemporanea di quattro artisti: 
-Dolorès Pezzotti, 
-Giusy Dossi, 
-Amalia Camplani, 
-Imerio Rovelli, 
che proporranno una veduta d'arte nell'ambito della manifestazione “Riflessi di Lago”, nella splendida cornice dell' Oselanda di Paratico. 
Si proporranno sculture, dipinti ed installazioni anche site-specific, realizzate con spirito, materiali e tecniche differenti. Potrebbe intendersi come un incontro di tipologie ed affermazioni differenti, seppure unite da uno spirito artistico comune. 
-Dolorès Pezzotti, poliedrica artista e interior-design italo-francese, realizza opere pittoriche astratte utilizzando olio, acrilico e smalti, nonché, sculture e composizioni in argilla, legno e pietra. 
-Giusy Dossi, scultrice di lago e di fiume, opera nel campo della manipolazione della creta. Predilige un'arte figurativa, talvolta sfuggevole, volta alla ricerca della sensualità. 
-Amalia Camplani, artista italo-svizzera, ama realizzare sperimentazioni a tutto tondo, dove emergono elementi di sofisticata ricerca formale e di analisi interiore. 
-Imerio Rovelli, esegue opere in materiali sia organici che plastici, ottenute in seguito ad indagini psicologiche dove la figura umana diviene soggetto ideale di ricerca estetica ed intellettuale.

Sfrontatezza.


B-side of the city              (2011)

a cura di Alessandra Redaelli

Scorci di inquietudini metropolitane

 

E’ un’umanità inquieta e inquietante, sottilmente claustrofobica, quella raccontata dal gruppo di artisti in mostra oggi alla Galleria Previtali. Popolo metropolitano, senza alcun dubbio, narrato da voci diversissime una dall’altra, eppure accomunate da un senso serpeggiante di malessere interiore, una specie di spleen di inizio millennio che in qualche modo sembra aver contagiato tutta l’arte contemporanea. 

Stilizzati e tuttavia attentamente caratterizzati – al punto da non lasciare dubbi sulla effettiva somiglianza anche in chi non conosca i modelli – i ritratti di Mauro Molinari si presentano in sequenze serrate, come foto segnaletiche, gelidi come i volti pubblicati dai giornali a illustrare fatti di cronaca. Sono appoggiati su sfondi neutri, dai colori assurdi e fumettistici, oppure occhieggiano da edifici squadrati, chiusi da fitte inferriate come prigioni. Il segno libero ed elegante spazia dalla purezza del disegno infantile al design, fino alla street art. 

E’ invece un senso di smarrimento di sapore surreale, onirico, quello che si respira nei lavori di Marino Benigna, tra corpi deformati, enormi oppure piccolissimi, persi in letti sterminati dove lottano per dimenticare un incubo. 
Un’identità frammentaria, incerta, mutevole, a volte appena leggibile è quella che si incontra nei collage di Tomaso Albertini. In una sorta di rilettura arcimboldesca, l’artista sovrappone pezzi di carta e pennellate creando volti fiammeggianti, cangianti e terribili come apparizioni minacciose. 
E poi ci sono le donne. Quelle evanescenti, fantasmatiche, di Antonio Bono, dai corpi delicati e aggraziati, e quelle aggressive, dure, potentemente seducenti di Giorgio Ferretti.

Un uomo che si tiene la testa come se non riuscisse a raccogliere i pensieri è la scultura con cui Imerio Rovelli racconta la sua umanità confusa, frastornata. Sperimentatore curioso, l’artista passa dall’impostazione prettamente classica a torsi acefali e mutilati, forme fluide dentro le quali il corpo risulta appena leggibile, un mero ricordo, mentre la brutalità si stempera in un uso gioioso della materia e del colore.

I paesaggi di Luisa Maggioni, stilizzati fino a sfiorare l’astratto, sono labirinti dei quali si è persa l’uscita, quasi una scrittura segnica primitiva che si vorrebbe decifrare per trovare la chiave di un mistero che non ci dà pace.
E poi ci sono le chiese di Sandro Giordano. Interni austeri e imponenti di cattedrali gotiche in cui l’architettura si alza verso il cielo come un potente canto corale. Elegantissimi, tutti giocati sulle infinite sfumature che vanno dal grigio piombo, al fumo, al bianco ghiaccio, sono la negazione del caos metropolitano. Forse, chi può dirlo, una delle possibili alternative all’angoscia. Eppure la risposta non è così semplice. Quegli ambienti immensi, invasi da una luce trascendente che si specchia sui pavimenti scintillanti per caricarsi di una luminosità insostenibile, appaiono qui troppo grandi per la piccolezza dell’uomo. L’uomo, infatti, è assente. E quelle stanze colme di divinità restano abbandonate, deserte, come reperti ormai dimenticati di un mondo perduto.

Il lato B.    B-Side.


Die Wege der Kunst   

The Ways of Art         

Le Direzioni dell'Arte  (2010-2011)

a cura di Rosi Raneri

 DE 

"The ways of art" 11.12.2010 - 15.01.2011 by Rosi Raneri

...Zeitgenössische Kunst

"Die Wege der Kunst" "

III Edition.

Der Überblick, realisiert von Rosi Raneri, Kunstkritikerin und künstlerischerische Leiterin, wird vom 11. Dezember 2010 bis 15. Januar 2011 dauern - bei Infantellina Contemporary, einer renommierten Galerie im Herzen von Berlin, Taubenstraße, 20-22, Deutschland. Die lange Ausstellung wird parallel zu den Weihnachtsfeierlichkeiten statt finden. Die Show, strukturiert in Abschnitten und konnotiert durch stilistische Wege, will die Art und Weise der Künstler, die in der modernen zeitgenössischen Kunstlandschaft agieren, erforschen und entwickeln und dabei die Unterschiede und Neuerungen unterstreichen, welche durch ihre  Kreativität den Dreh- und Angelpunkt der stilistischen Forschung darstellen.Wir schlagen einen weiten stilistischen Vergleich vor, realisiert durch die Einzigartigkeit der verschiedenen Interpretationen, welche sich selbst gleichsam in ein interkulturelles Klima hinein werfen und so den freien künstlerischen Ausdruck in dem jeweiligen  Gebiet steigern.

EN 
"The ways of art" 11.12.2010 - 15.01.2011 by Rosi Raneri
Contemporary Art
““The Ways of Art””
III Edition.
The review, realized by Rosi Raneri, art critic and artistic director, will start from the11th Dicember 2010 to 15th January 2011 c/o Infantellina Contemporary, prestigious gallery set in the heart of Berlin, at  Taubenstrasse, 20-22, Germany. The long show will be parallel to the Christmas festivities.
The show, structured in sections and connoted by stylistic routes, wants to explore and develop the ways signed by the artists working in the  modern contemporary landscape, underscoring the differences and the innovations brought by their creativity to the fulcrum of the stylistic research.
We propose a wide stylistic comparison through the singularity of the different interpretations that, throwing themselves into an intercultural climate, can promote the free art expression over the territory.

IT 
"The ways of art" 11.12.2010 - 15.01.2011 by Rosi Raneri
"LE DIREZIONI DELL’ARTE"
III EDIZIONE BERLIN
11 DICEMBRE 2010 – 15 GENNAIO 2011
RASSEGNA INTERNAZIONALE D’ARTE CONTEMPORANEA
La mostra, a cura del critico d’arte e direttore artistico Rosi Raneri, è strutturata in sezioni e connotata da itinerari stilistici. Si apre una lunga rassegna espositiva, incentrata in concomitanza delle festività natalizie. Si intende esplorare e sviluppare i percorsi e le ricerche segnate e perseguite da artisti operanti all’interno dell’odierno panorama contemporaneo, ponendo in rilievo le differenze e le innovazioni apportate dalla loro creatività al fulcro della ricerca artistica. E’ un aperto confronto stilistico che si mostra attraverso la singolarità delle differenti interpretazioni che, proiettandosi così
in un clima interculturale, ne promuovono la libera espressione artistica sul territorio. “Siamo lieti di presentare i differenti approcci stilistici di artisti italiani
e internazionali che manifestano i loro codici espressivi nel dinamismo metropolitano berlinese. Proprio come all’interno di una realtà planimetrica, si scoprono nuovi linguaggi e inesplorate vie. Qualità intellettiva della natura umana e, in particolar modo, artistica, è la reinvenzione degli spazi e delle forme all’interno dell’estesa scacchiera dell’esistenza. L’arte dona la possibilità di scoprire nuove direzioni e superfici interminabili.
Dedicato a tutti coloro che intendono liberare le loro idee e intraprendere nuovi cammini ogni giorno…”

 

Vista parziale dell'esposizione a Berlino.

{youtube}http://youtu.be/qfhdE8JBamA{/youtube}DE

Il linguaggio del corpo  (2012)

Testo critico a cura di Silvia Ceffa

Continua l’impegno di CasaeArredamento.it in collaborazione con Studio Webego e con il contributo di Webarte Milano per la promozione dell’Arte Contemporanea. Questa è la volta di un’importante mostra collettiva "Il Linguaggio del Corpo" a cura di Silvia Ceffa che si terrà presso la Galleria d’Arte Atena di Como, in via Lungo Lario Trieste n. 42, dal 15 al 29 Gennaio 2012.
Il linguaggio del corpo rappresenta un universo affascinante e per certi versi misterioso i cui segreti sono ancora sconosciuti alla stragrande maggioranza delle persone.Il gesto esprime quelli che sono i nostri pensieri e i nostri desideri inconsci ed è la forma più potente di comunicazione tra gli uomini. Tutti noi usiamo il linguaggio del corpo, spesso inconsciamente.Sentimenti, desideri, emozioni, speranze, interrogativi, mondi di provenienza sono leggibili anche dalla gestualità.La scelta del soggetto punta sull’universalità del tema: indagini compiute come un vero e proprio viaggio intorno al corpo, “intorno” prima che “dentro” perché il corpo umano è innanzitutto un universo culturale. Esso costituisce il filtro fra la realtà esterna e quella interiore.La mostra è dedicata al “linguaggio del corpo” che, attraverso l’arte, viene raffigurato nelle opere da artisti diversi per linguaggio tecnico, impostazione pittorica e sensibilità.

Lacerati Corpi n. 5. Flessuosità.


 AWARDS

  

Vincitore 3° premio c/o 53^ Mostra Concorso di pittura e scultura “Don Angelo Foppa” organizzata dal Circolo Culturale G. Greppi c/o ex Chiesa della Maddalena in via S. Alessandro a Bergamo

Vincitore 3° premio c/o 56^ Mostra Concorso di pittura e scultura “Don Angelo Foppa” organizzata dal Circolo Culturale G. Greppi c/o ex Chiesa della Maddalena in via S. Alessandro a Bergamo

"IdeAndrè" (ritratto di cantAutore) Concorso promosso da "ImpulsesArt" (Ferrara) 20/09/2009 Opera selezionata - 1° Premio per la sezione Scultura: "Le Nuvole".

Attestato della UIL di Roma e del Lazio, e di MEGA ART Web art gallery, dal 5° congresso della UIL di Roma e del Lazio - Roma 18-19-20 Gennaio 2010 Hotel Aran Mantegna - sul 1° Concorso Internazionale d'Arte dedicato alla memoria di Bruno Buozzi. "Il coraggio delle idee" ,  all'artista Imerio Rovelli - Con i nostri migliori apprezzamenti per la Sua Arte.

Certificato di partecipazione di Imerio Rovelli, rappresentante il suo paese d'origine: Italia, nella I, II e III MundiArt- Mostra Internacional de Arte Contemporanea, realizadas: dal 16 maggio al 15 giugno 2009 ICBEU -  Sao Goncalo RJ, - dal 15 al 30 agosto 2009 ICBEU Sao Goncalo RJ, dal 1° al 19 dicembre 2009 UNIVERSO Niteroi RJ, con "Nosso reconhecimento e nossas saudacoes pelo merito". (Intercambio Cultural Arts)


TRASPARENZE

Poesia di DOMENICO NOVALI (c) 2009

Carne trasparente

per spezzare l'equilibrio

di un inusuale inconsuetudine.

Il bacio della luce attraverso le trame,

nei capillari della resina opaca

e gli algoritmi innaturali

dell'organico creare. L'incertezza di essere certo

possiede da sempre

ciò che ti incuriosisce.

Trasparenze.


TRASPARENZE 

poesia di FULVIO FAPANNI (C) 2009

Non è ancor nata dietro l'apparenza

di un gesto antico nella polvere

e tratti di un corpo in trasparenza.

 

Dormo tra i ricordi

e levo l'armatura poiché se nella quiete

trovo appartati luoghi di speranza

non mi disseta il fato.

 

Torno sotto la resina

per ricreare la carne

affamata di orizzonti

nuovi di fronte

e solidi alle spalle. 

 


VUOTOCICLO III    - Le ceneri della Fenice - Napoli 2012

A cura di Sara Contiello e Pina Meriano

 

Imerio Rovelli

 

Imerio Rovelli nasce a Bergamo nel 1962. Diplomatosi PI nell’ 81, negli anni successivi inizia la sua attività creativa utilizzando pittura ad olio e ad acrilico, usa smalti, inchiostri, acquerelli, carboncino, sanguigne e matita. Frequenta corsi di scultura su pietra, marmo e alabastro, corsi di tecniche di incisione e corsi di disegno. Divenuto poi assistente di uno dei

suoi maestri , realizza opere in bronzo a cera persa, in vetroresina, poliuretano e altri materiali. Nel 1995 inizia ad esporre ed in alcuni concorsi vince premi significativi. Alcune sue opere fanno parte di collezioni private, enti museali ed associazioni culturali, in Italia e all’estero.
La sua opera “Nebulosae_Resurrezione” rappresenta un corpo la cui vita è stata analizzata, studiata, probabilmente curata, che forse ce l’ha fatta (o forse no), a completare il suo ciclo e ora si dissolve e disperde perpetuamente, nell’aere, distribuita in candide nebulose “resurrescenti” composte da calde molecole lattiginose.
Quest’opera è inserita in una serie chiamata “Nebulosae” composta da una cinquantina di “dipinti”, tra i quali anche “Nebulosae_Procreazione”, raffiguranti in genere, cieli stellati e nebulose planetarie e stati onirici e visionari. L’artista ha ritenuto interessante applicare, in contrasto alle scure, lisce, sottili lastre radiografiche, strati densi, effervescenti, luminosi provocati da applicazioni di medicinali o altre sostanze effervescenti per sortire un effetto di notevole profondità e trasparente leggerezza.

a cura di Sara Contiello

Le opere di Imerio Rovelli attirano l’attenzione sia di appassionati d’arte, sia di chi magari ha un’indole meno artistica e più interesse all’ambito scientifico.
La rielaborazione delle lastre radiografiche rappresenta una rielaborazione della struttura umana, di quella prettamente interiore, contaminata però dall’ambiente esterno: questo il significato dei vari materiali con cui le lastre sono lavorate.
“Nebulosae_Procreazione” è una perfetta sintesi di questa rielaborazione: l’ovulo, elemento di rappresentazione della nascita biologica, circondato da stecchetti di plastica, solitamente utilizzati per il caffè, mostra un senso diverso di nascita e vita, viste come immersione in un mondo consumistico, cui il mercato del caffè rimanda. L’esterno invade quindi l’intimità e la natura delle cose, ma il materiale fluorescente che ricopre l’ovulo, quasi trabordandone, sembra portarci attraverso la luce anche la speranza in un capovolgimento di questo status.

a cura di Pina Meriano
 
 
Vista parziale della mostra, con le due opere "Nebulosae" (parete frontale)
 

Le Ceneri della Fenice.

Vuotociclo è una mostra collettiva, nata dal Laboratorio di Videoarte dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, arrivata alla sua terza edizione. Vuotociclo affianca ai lavori degli studenti le opere di artisti professionisti per creare e attivare quelle sinergie tra mestiere ed esigenza espressiva, tra rabbia e malizia che stabiliscono un equilibrio nell’opera d’arte.
Vuotociclo persegue l’intento di creare una comunicazione e una collaborazione tra arte e società, tra artisti e studiosi.
Il Comune di Napoli riconoscendo il valore dell’iniziativa, dell’Università Suor Orsola Benincasa, fornisce i prestigiosi spazi espositivi di Castel dell’Ovo per l’allestimento della mostra.
Ogni anno la mostra ha un titolo, un tema comune su cui gli studenti e gli artisti lavorano.
Il nuovo tema: Le ceneri della Fenice, riguarda la rinascita emotiva, sociale, la capacità di reinventarsi, di riciclare, il mito e il quotidiano.
Vuotociclo è finalizzato alla scoperta e alla promozione dell’arte contemporanea in Italia, alle nuove forme di espressione messe in relazione con la società e la realtà. Ideato e organizzato da Agata Chiusano e dall’Università Suor Orsola Benincasa.

Commissione delle opere selezionate:
Preside Enricomaria Corbi
Prof.ssa Agata Chiusano
Prof.ssa Maria D’Ambrosio
Prof.ssa Luisa Bocciero

Artisti selezionati: Filippo Arena, Raffaele Attanasio, Luisa Auriemma, Hadeel Azeez, Daria Baiocchi, Chiara Borzachiello, Enrico Bovi, Marco Bragaglia, Irene Carnevale, M. Cristina Cianci, Serena Cirillo, Teresa Combierati, Marco Coppola, Giovanna D'Amodio, Daniela Da Vinci, Concetta De Dominicis, Massimo Dimo, Augusto Drestini, Gianfranco Duro, Stefano Esposito e Paolo Morese, Luigi Francischello, Nicoletta Freti, Francesco Giraldi, Enrico Grasso, Luana Grato, Claudio Iannotta, Brunella Iorio, Emilio Laso, Vincenzo Maione, Michele Mautone, Anna Maria Monteverdi, Movimento Mite, Adele Pepe, Andrea Pilia, Nicola Piscopo, Claudio Pomarico, Manuel Quintiero, Reimerda, Daniele Rosselli, Imerio Rovelli, Maria Luisa Ruocco, Ugo Salerno, Armando Santelli, Walter Santoni, Amedeo Sanzone, Sauromane, Monica Stefanoni, Luisa Valenzano, Luigi Vecchione.

 

Mostra d'Arte Contemporanea

VUOTOCICLO III Edizione

Le Ceneri della Fenice


Castel Dell'Ovo

via Eldorado n. 3, Napoli

tel +39 81 7954593
fax +39 81 7954598

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Vernissage: 5 Ottobre ore 17:30

Esposizione: dal 5 al 22 Ottobre 2012

Orari: lunedì/sabato dalle 09:00 alle 19:00; festivi dalle 09:00 alle 14:00.

Ingresso: libero

Patrocini: Università Suor Orsola Benincasa, Comune di Napoli.

Curatori: Agata Chiusano, Luisa Bocciero

 

 EnergiArte 2012   

«Settimana per l'energia - dal Green allo Smart, ieri, oggi. domani»

Bergamo, 16 novembre 2012
Egr. Sig. Rovelli
desidero esprimere, anche a nome della Giunta e del Consiglio Direttivo di questa Associazione
il più vivo ringraziamento,  ed un personale apprezzamento per il prezioso contributo prestato,
esponendo nell'ambito dell'iniziativa "ENERGIARTE" svoltasi dal 4 all' 11 novembre u. s.
La Sua opera "Body & Money" espressione di un talentuoso estro artistico e artigianale ha
arricchito l'esposizione tenutasi all' Urban Center di Bergamo donando unitamente ai lavori
di tutti gli artisti un valore aggiunto alla quarta Edizione della Settimana per l' Energia.
Nella speranza di poterla presto reincontrare e condividere altre positive esperienze comuni
voglia gradire un cordiale saluto.
 Il Presidente ""aab" Associazione Artigiani di Bergamo Angelo Carrara ".

Body & Money


Didascalia accompagnatoria.

 XVIII CONCURSO DE CERAMICA

"CIUDAD DE VALLADOLID"

- V ENCUENTRO INTERNACIONAL (2013)

ES 

Los más de tres lustros que jalonan la historia del Concurso de Cerámica “Ciudad de Valladolid” han
convertido ese certamen en un referente en el ámbito nacional e internacional, con una amplia repercusión
en el sector, al que se la ha procurado dotar de toda la infraestructura necesaria para que su
proyección anime a todos, ceramistas profesionales y aficionados, a perseverar en este arte.
Valladolid ha aportado al mundo de la Cerámica muchos y muy valiosos ceramistas, de ahí que
desde siempre en nuestra ciudad hayan sido muy frecuentes las representaciones en barro. De esta
inquietud artística procedió la iniciativa municipal de crear en su momento el Taller de cerámica, para
que centenares de alumnos que han pasado por él encontraran una forma de expresión creativa y
ahondaran en su evolución y desarrollo.
Las veinte obras seleccionadas que se muestran en este Catálogo son una prueba palpable de que,
aun en malos tiempos –y quizá, gracias a ellos la imaginación y creatividad de los seres humanos se
crece, aumenta, dando unos frutos como los de la edición de 2012, que reconfortan el espíritu del
espectador y lo elevan al contemplar piezas de la calidad artística que aquí aparecen.
Por ello, vaya por delante la felicitación a ACEVA, a todos los premiados y a los participantes por
permitir que nos deleitemos con un trabajo tan magnífico, que, sin duda alguna, llenará de orgullo a
sus autores.
Francisco Javier León de la Riva
Alcalde de Valladolid

 El concurso “Ciudad de Valladolid” llega, capeando el temporal, a su XVIII edición y a la V como

“Encuentro Internacional”. Llueve fuertemente en todos los ámbitos culturales –y en otros muchos- y
seguir adelante representa un esfuerzo complementario con el que nadie contaba. Pero sabemos que
se avanza mucho más con perseverancia que con lamentaciones y, como recompensa, nos hemos
encontrado este año con una participación digna de los mejores momentos.
Prácticamente todos los puntos de nuestra geografía tienen alguna representación y no es menor
la internacional en la que figuran ceramistas de Egipto, Israel, México, Argentina, Italia, Francia,
Holanda, Grecia, Portugal y Bélgica.
El jurado encargado de hacer la selección que ahora podemos contemplar no lo ha tenido fácil
–cosa de la que nos alegramos- pero finalmente ha optado por estas veinte obras de entre las que
tampoco les ha sido fácil elegir la ganadora.
Queremos dejar en un lugar destacado nuestro agradecimiento al Ayuntamiento de Valladolid que
no ha dejado que nos ahoguemos antes de que escampe. Somos conscientes de la voluntad y el
esfuerzo que se necesitan para mantener la dotación económica del concurso por lo que nuestro reconocimiento
es sincero y profundo.

ACEVA ASOCIACION DE CERAMISTAS VALLISOLETANOS    

IT 

Più di tre decenni segnano la storia del Concorso di Ceramica  "Ciudad de Valladolid". Questo evento è diventato un appuntamento fisso a livello nazionale ed internazionale, con un ampio impatto nel settore, che ha cercato di fornire l'infrastruttura necessaria per la sua proiezione e incoraggiare tutti, ceramisti professionisti e dilettanti, a perseverare in questa arte. Valladolid ha contribuito col mondo della ceramica con molti ceramisti di grande valore, e sempre nella nostra città ci sono state molto frequenti rappresentazioni e manifestazioni con l' argilla. In questo processo l'iniziativa artistica comunale è  creare, al momento, il laboratorio di ceramica per centinaia di studenti che sono passati attraverso ad essa per trovare una forma di espressione creativa edapprofondire la sua evoluzione ed il suo sviluppo. Le venti opere selezionate, presenti in questo catalogo, sono una prova che, anche in periodi di incertezza per loro, la fantasia e la creatività degli esseri umani cresce, dando alcuni frutti come quelli della edizione 2012, a confortare lo spirito di ed elevare lo spettatore a contemplare i pezzi di qualità artistiche che appaiono qui. Quindi, andiamo avanti congratulandoci con ACEVA, con  tutti i vincitori e i partecipanti che ci permettono di deliziare con un lavoro talmente magnifico, senza dubbio pieno di orgoglio, gli autori.

Francisco Javier Leon de la Riva

Sindaco di Valladolid

- - - -      - - - -     - - - -

Il concorso "Città di Valladolid" arriva, fronteggiando il temporale, alla sua XVIII edizione e la V come "Incontro Internazionale." Piove fortemente in tutti gli ambiti culturali ma sappiamo che si avanza molto più con perseveranza che con lamenti e, come ricompensa, ci siamo trovati questo anno con una partecipazione degna dei migliori momenti.
Praticamente tutti i punti della nostra geografia hanno alcuno rappresentazione e non è minore l'internazionale nel quale raffigurano ceramisti dell'Egitto, Israele, Messico, Argentina, Italia, Francia, Olanda, Grecia, Portogallo e Belgio. La giuria incaricata di fare la selezione che ora possiamo contemplare non è stata facile, cosa di cui che ci rallegriamo - ma finalmente ha optato per queste venti opere tra le quali neanche è stato loro facile scegliere la vincitrice.
Vogliamo lasciare in un posto distaccato la nostra gratitudine al Municipio di Valladolid che non ha lasciato che ci soffochiamo prima che spiova. Siamo coscienti della volontà e lo sforzo che servono per mantenere la dotazione economica del concorso; per questo il nostro riconoscimento è sincero e profondo.

ACEVA Associazione Di Ceramisti Di Valladolid

La Diagnosi.


 A L T R O V E

Doppia PERSONALE di e con SARAH-GERACI e IMERIO-ROVELLI

20_28 aprile 2013 GRUMELLO-ARTE

 

Pubblicazione su CTRL 

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A L T R O V E 

 

Uno spazio altro intimamente autobiografico.

Ci può essere racconto di un luogo più intimo e condivisibile di quello scaturito dal lavoro di un artista?

Questo ci propone la doppia personale di Sarah Geraci e Imerio Rovelli, che sceglie di condurci in due diversi mondi che si reggono su un equilibrio di linguaggi e codici prodotti dall'immaginario dei due artisti. Altrove rispetto al mondo reale e materiale, altrove gli uni rispetto agli altri, anche se spiccatamente complementari. 

Un ambiente organico, armonico, di sognante levità fra terracotte smaltate che prendono le sembianze di forme vegetali di pura fantasia, tuttavia così coerenti da essere plausibili, quello della scultrice Sarah Geraci. In mezzo a questa Natura così armonica una bizzarra presenza, un sogno nel sogno: una "cover" (come da testuale definizione dell'artista) ovvero un omaggio al Narciso di Michelangelo Merisi, in abiti contemporanei, che si specchia in una pozza grigiastra sgorgata dai suoi occhi grondanti lacrime.

Uno squarcio di inquietudine a turbare un momento perfetto? Non sembra essere questa l'impressione, nè tantomento la preoccupazione dell'artista. Nulla sembra sconvolgere l'armonia di questo mondo, che si perpetua ineluttabile anche alla presenza degli stati d'animo meno cristallini. Forse è proprio un posto come questo che i sentimenti e le pulsioni che agitano il nostro animo, scelgono di venire a trovare rifugio e a placarsi, senza timore di giudizio, stemperandosi tra forme voluttuose, nei colori polverosi e sussurrati, nella Natura rigogliosa e pigra di Sarah Geraci. 

L'altrove di Imerio Rovelli è invece un apparente caos. L'artista ci offre la possibilità di conoscere il suo faticoso processo creativo, fatto di appunti materici, oggetti lasciati come indizi, sculture come ragnatele inconsistenti ma capaci di trattenerci e quasi di rendere stentato il raggiungimento della sua idea di luogo altro.

Imerio Rovelli lascia tracce quasi labili e diafane, disegni delicati, appunti minuziosi ma volatili, di una Natura ancora da indagare, ma che promette di essere seduttiva e carnale. E' un mondo sofisticato  complesso, proposto -come da definizione dello stesso artista- "scambio relazionale tra l'autore e l'osservatore".

L'altrove di Imerio Rovelli riconduce a "spazi e luoghi non percorsi e non vissuti, sconosciuti dal corpo, persistentemente presenti nell'animo. Silenziosi suoni avvolgenti, rumori conturbanti che percepiamo nell'intimo, amalgamati nel magma dell'esistenza".

Mariangela Zerbini

 

La locandina di Altrove.


 Rivista EIKON (n.19) (2012)

 

   

 

Le due pagine pubblicate.


GAZEBO_3     (2014)

 

Articolo di Tomas Tomasoni Lino : ___ Gruppo Artistico "Grumello Arte"

"Grumello Arte" è un'associazione, costituita da un Gruppo di appassionati di Arte, che ha l'ambito obiettivo di promuovere Arte, attraverso:

-la progettazione e l'attuazione di eventi e mostre di artisti locali e di altri la cui fama è  a livello nazionale;

-la Valorizzazione del lavoro degli artisti del gruppo, attraverso esposizioni collettive, ma anche individuali, delle opere realizzate dai soci di Grumello Arte;

-la realizzazione di corsi di storia dell'arte, con percorsi consolidatisi nei cinque anni di attività, nei quali si è riscontrato sempre molto interesse;

-l'organizzazione di visite a mostre e musei, spesso in relazione agli argomenti affrontati nel corso di storia dell'arte;

-interventi nel territorio, che hanno visto protagonisti, in modo particolare, i ragazzi dela scuola primaria, con l'intento di favorire un primo approccioal patrimonio artistico del territorio.

Grumello Arte opera grazie alla disponibilità dei soci, che s'impegnano anche con un tesseramento sociale, alla collaborazione con la Fondazione Credito Bergamasco, al sostegno e  al contributo dell'assessorato alla cultura di Grumello del Monte, della Pro-loco e di sponsors privati.

Negli ultimi quattro anni, ai nostri eventi hanno preso parte più di  seimila persone, risultato gratificante, per quello che  era considerato, inizialmente, uno sparuto numero di artisti di provincia.

"Gazebo", giunto alla sua 3^  edizione, costituisce l'oramai tradizionale mostra collettiva sociale. L'obiettivo è quello di stimolare i soci a presentare opere nuove, favorendo un continuo sviluppo e un percorso, che divengono spesso un processo di maturazione degli Artisti partecipanti.

"Gazebo_3" è costituita da una sezione "intramoenia", con l'esposizione di opere inedite di alcuni degli artisti dell'Associazione, nella sede di Grumello Arte, che si trova nella Sala Polifunzionale in via Castello, 24 e  di una sezione "extramoenia", la quale è la naturale e quasi "obbligata" prosecuzione della prima; il lavoro dell'artista "esce dalle mura" della sede del gruppo per "ivadere" la quotidianità della Comunità grumellese.

Le opere, esposte in alcuni negozi e luoghi d'incontro nel cuore del paese, intendono suscitare riflessioni ed emozioni sull'Essere, sull'Esistere e sulla Realtà.

L'assoluta libertà da vincoli di tecniche e tematiche trova nell'etimologia della parola Gazebo un punto di vista scevro da pregiudizi, in cui riescono a coesistere i diversi lavori.

Gazebo s. ingl. formazione scherzosa da to Gaze=Guardare+ la desinenza dei futuri latini -ebo (ad es. videbo=vedrò...).

Grumello Arte, invitando l'intera comunità a questi eventi dalla forte valenza educativa e sociale, coglie l'occasione per ringraziare i Suoi sostenitori e collaboratori, che permettono al gruppo di offrire al territorio l'opportunità di avvicinarsi e addentrarsi nel linguaggio dell'Arte e ricorda a tutti coloro che amano l'Arte, che è sempre possibile entrare a far parte del gruppo, per arricchirlo con la propria sensibilità e passione per la Bellezza. 

 

Testo Critico di Sara Zugni : ___GAZEBO_3

"L'arte oltrepassa i limiti nei quali il tempo vorrebbe comprimerla, e indica il contenuto del futuro" ---Vasilij Kandinskij.

Contaminazione, dialogo senza contorni definiti o definitivi: questo è lo spazio in cui personalità poetiche e linguaggi creativi si confrontano. E' il luogo in cui godere di prospettive differenti e seguire direzioni diverse.

"Gazebo" secondo une delle sue tante definizioni, sarebbe il luogo ove fermarsi e osservare un panorama. Ma può anche designare uno spazio in cui interno ed esterno comunicano in un costante rapporto di compenetrazione e fusione.

Tali definizioni alimentano una profonda riflessione sul nome dato alla mostra. Nessun vero filo conduttore, quindi, se non quello di restituire una visione caleidoscopica di sensibilità poetiche e manifestazioni dello spirito, tra consonanze  e dissonanze.

Lo spazio pullula di stimoli: affiorano le memorie personali, esplodono desideri e pulsioni, prendono forma intuizioni e progetti della coscienza.

Ogni artista definisce la propria autonomia attraverso l'alfabeto espressivo che lo cntraddistingue. Come vasi comunicanti, però  la sensibilità dell'uno si riversa nell'altro, in un continuo gioco di relazioni sempre nuove. E' l'incontro di poesia e sentimento, razionalità e coscienza, abilità tecnica ed emergenza espressiva.

Dalla coesistenza di personalità così distanti -anche anni luce- si scatenano reazioni a catena in grado di espandere la consapevolezza dell'osservatore verso nuovi significati e inedite connessioni.

Linguaggi creativi e frammenti di singoli percorsi che travalicano i confini di una definizione univoca, raggiungendo risultati significativi e trovando la forma adatta a ciò che non può essere scritto o raccontato in altro modo.

L'illusione di complementarietà può allora suggerire all'osservatore una verità più profonda: che in arte, forse, nulla sia mai definitivo e fine a se stesso.

  

Due pagine del catalogo.


 

MaMo gallery Art design - Fuorisalone 2016

MaMo galleria laboratorio sperimentale arti visive
Via Plinio, 46
MILANO

Fuorisalone 2016  Milano   dal 12 al 17 Aprile 

Milano MaMo Galleria Porta Venezia –Città studi  Via Plinio N° 46, all’interno della galleria commerciale, artisti e designer si confrontano in un piccolo spazio all’ insegna della creatività

Curatela: Valeria Modica.

 L’arte visiva in genere approda  e utilizza un’espressione estetica che soddisfa un’esigenza puramente intellettuale.
Il designer prescinde dalla pura funzione estetico-concettuale e dà forma ad un pensiero di oggetto che si configura con la sua componente artistica, e approda al magico mondo del “progetto”, inteso come processo di trasformazione della forma che deve risultare essenzialmente funzionale.

Prodotti realizzati in grande scala soddisfano le esigenze del mercato.
Un’opera d’arte vive la sua unicità, viene creata come pezzo unico, non riproducibile.
Una delle motivazioni che ha spinto la MaMo (galleria-laboratorio sperimentale per le arti visive) a selezionare una piccola realtà legata al mondo del design, è che la stessa lavora da sempre coniugando le due possibilità di espressione: ARTE e DESIGN.

Con il  loro lavoro creativo, delicato e realizzato con materiali leggeri,  gli artisti della MaMo ci riportano all’ idea che le due tematiche, insieme, possono spezzare il filo sottile che lega l’arte visiva al design.

 

Alcune opere esposte. Serie: Nebulosae.

IMERIO ROVELLI, vive ed opera a Bergamo, incentra la sua personale ricerca artistica sulla creazione di oggetti artistici legati al mondo dell' architettura, con rimandi alle correnti del post- moderno e post- industriale. Realizza costruzioni complesse e sperimenta con diversi materiali quali: carta  vetroresina, ceramica e materie plastiche.Nella sua ricerca si intuiscono paesaggi scenografici creati con materiali effimeri, dove prevale essenzialmente l' elemento fluttuante all' insegna della leggerezza. Emerge nel suo lavoro, un senso della realtà illusoria, lasciando trasparire attraverso, la  cauducità e la illusorierietà del mondo contemporaneo. Materiali insoliti strappati al quotidiano si reinventano, acquistando una nuova natura, dove ancora traspare il senso della bellezza, leggerezza ed armonia..

Testo di Valeria Modica.


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Raffaele Sicignano.  2016
 
Non conoscevo il tuo lavoro, molto bello , una metodica dadaista ricca di filosofia, concetti espressi sicuramente da un grande capacità analitica dei fatti che ci riempiono il cervello quotidianamente. Mi sono piaciuti.
 
  
 
 

ISPIRAZIONINFIERA

19-ott-17

L’ARTE VISIONARIA DI IMERIO ROVELLI

 
 
 

Non c’è stato proprio verso di fotografare Imerio e un po’ mi dispiace, perché noi di Vite a regola d’arte amiamo molto farvi conoscere le persone, che incontriamo nelle nostre peregrinazioni, anche mostrandovele fisicamente.

 

Ma lui ha preferito così ed è giusto rispettare il suo desiderio.

 

Riguardando oggi, dopo tanto tempo, le fotografie di Paratissima 12 sulla sua pagina Facebook, arrivo a comprendere meglio i motivi di quella sua decisione, perché sono le sue fotografie a spiegarmeli. Esse mostrano persone, che passeggiano fra le sue opere, che guardano, che osservano. Ma anche che sorridono, che paiono perplesse e certamente sempre curiose.

 

Il modo, in cui le ha ritratte, mi pare indicativo del suo interesse per le reazioni della gente. Si percepisce chiaramente, che lui osservava da lontano, dal suo angolino, dove stava – anche quando siamo passate a trovarlo Barbara ed io – quasi nascosto. Quasi non volesse disturbare, quasi non volesse rovinare con la sua presenza la percezione dei suoi lavori. Guardava senza essere visto, perché probabilmente la maggior parte delle persone a lui non aveva fatto nemmeno caso. Una persona normale fra tante.

 

Eppure Imerio, a ben guardare, non è esattamente una persona proprio così comune. E non è tanto, credetemi, per gli innumerevoli suoi interessi, per i numerosi corsi frequentati, per la quantità di opere prodotte. Sì, certo anche per questo, ci mancherebbe, perché non è da tutti cimentarsi nella pittura in tutte le sue forme, nel disegno, nella scultura, nell’incisione e in non so quante altre tecniche, ottenendo anche premi significativi. E non è da tutti avere le proprie opere in collezioni private e non, sia in Italia sia all’estero.

 

Quello che a me, incontrandolo per la prima volta, ha colpito di lui, senza quasi sapere nulla di lui oltretutto, è stato quell’essere in un certo senso timido e riservato, ma con la idee molto chiare. Le sue opere, poi, che possono apparire un tantino stravaganti, non mi hanno lasciato indifferente, perché sono riuscite a toccare qualcosa. Di profondo e strettamente personale.

 

Le sue sculture – mi rendo conto perfettamente, che la cosa possa far sorridere – mi hanno tanto ricordato le installazioni surreali e visionarie di mio figlio, che, servendosi dei materiali più disparati trovati in giro per casa, mette insieme, compone, appiccica, incolla e dà vita ad oggetti, che possono essere tutto e niente, ma che sono però la realizzazione perfetta della sua visione.

 

Un artista e un bambino di, allora, otto anni forse non hanno nulla in comune eppure …

 

Le opere, che Imerio ha portato l’anno scorso a Paratissima, portano dentro di sé tutta la meravigliosa creatività tipica dei bambini, che provano, che sperimentano, che utilizzano materiali recuperati, che non si preoccupano eccessivamente del risultato – salvo poi osservare con attenzione le reazioni degli adulti al loro lavoro – che vanno per la loro strada, assolutamente convinti sia quella giusta.

 

Se è vero, quindi, che, come diceva qualcuno, per creare al meglio bisogna tenere vivo il bambino dentro di noi, posso dire, che Imerio Rovelli è davvero un grande creatore.

 

2

 

Artista poliedrico, con una carriera molto lunga. In poche parole chi è Imerio Rovelli?

 

(ride) Ah, subito una domanda bomba … aiuto! (ride)

 

Imerio Rovelli è una persona normale.

 

Sì, ok, ma …

 

Come artista mi piace molto sperimentare. Faccio molti pezzi, usando diverse tecniche. Ultimamente mi piace giocare un po' con le radiografie, che piego e cui do forma e che poi ricopro con materiali, che io accumulo nel quotidiano.

 

Quindi sei uno sperimentatore?

 

Sì, sono un po' uno sperimentatore …

 

Da cosa nasce questa tua voglia di sperimentare?

 

Ma … l'arte mi è sempre piaciuta. Ho iniziato un po' da autodidatta, pitturando. Poi ho fatto alcuni corsi di scultura, sulla lavorazione della creta, sul disegno e sull’acquerello. Alla fine vedo, che mi attira sempre continuare a provare tecniche nuove, cose nuove. Non mi piace fossilizzarmi.

 

Mi pare una buona cosa …

 

In verità dicono, che tante volte sarebbe meglio seguire un percorso più riconoscibile …

 

Infatti è una domanda, che mi sono posta pure io: sperimentare sempre e comunque oppure meglio specializzarsi?

 

Non lo so. Mi pare, che, se non si cambia, diventa anche un po’ noioso.

 

3

 

Hai sperimentato moltissime tecniche. In quale ti senti più ferrato e a quale va la tua preferenza?

 

Io adoro la creta, mi piace veramente tanto modellarla, perché offre infinite possibilità. È malleabile e si può giostrare in tanti modi diversi. Poi chiaramente ogni materiale ha il suo fascino, anche il marmo è bello!

 

Sì, certamente, ma qual è il materiale del quale proprio non potresti mai fare a meno?

 

La creta! È più immediata e le cose immediate sono le migliori, sono più spontanee. Soprattutto il risultato si vede subito.

 

4

 

Parlami delle opere, che hai portato a Paratissima. Che cos'è per te l'effimero e come lo concretizzi nelle tue opere?

 

Allora … io qui ho portato una serie di architetture, che ho definito instabili e che possono essere valutate in molti modi diversi. Sono dei piccoli teatrini, volendo, ma assomigliano anche a dei ruderi. Possono essere dei paesaggi di guerra, ma anche paesaggi del futuro.

 

Sono molto giocose e molto colorate.

 

Ma perché l'effimero?

 

L’effimero, perché sono costituite da materiali, che si degradano facilmente. Non hanno una consistenza definita, i pezzi possono staccarsi con facilità.

 

5

 

Quali materiali hai usato per realizzare queste opere?

 

Ho fatto uso di carta, di tovaglioli piegati, di palline di pane, che naturalmente possono deteriorarsi, possono ammuffire. Ho usato elastici. Ho usato stagnole, quelle dei tappi dello spumante per capirci.

 

6

 

Quali sono le tecniche, che hai usato per realizzare queste opere?

 

Non ho usato una tecnica precisa, ho semplicemente assemblato molti materiali diversi.

 

Il punto di partenza è sempre una radiografia. Avevo cominciato a giocare un po' con le radiografie bidimensionali, creando delle nebulose stellari, applicando su queste lastre dei materiali effervescenti.

 

Dei cosa?

 

All'inizio ci mettevo sopra dei medicinali scaduti, tipo l'aspirina effervescente colorata con il Betadine. Tutto nell'ambito medico quindi ..

 

Ma sei una specie di chimico?

 

No, sono un meccanico! Poi, vabbè, ho cominciato a prendere il bicarbonato, il sale, la Frizzina e ho cercato di applicare questi materiali effervescenti appunto sopra questi … chiamiamoli … quadri. Però, provenendo, da un ambito più scultoreo, ho preferito poi cercare di dare a queste opere una dimensione tridimensionale.

 

7

 

Qual è il messaggio, che vuoi dare con questi tuoi lavori?

 

È dura … non lo so. Non voglio dare un messaggio preciso, voglio che siano gli altri ad interpretare le mie opere.

 

La mia idea iniziale era quella di fare delle architetture, interpretabili, come ho già detto, in modo diverso e collocabili in contesti molto diversi.   Ognuno ci vede quello che vuole, non credo abbiano un senso ben definito.

 

8

 

Che cos'è l'arte per te?

 

L'arte è uno stile di vita. È un modo di concepire la vita, un modo decisamente gioioso.

 

9

 

Essere artisti oggi. Quali sono, se ci sono, le difficoltà?

 

La difficoltà maggiore è, credo, trovare gli agganci giusti per potersi inserire negli ambiti espositivi e nel mercato. Poi, certo, l'importante è che rimanga il piacere e la voglia di realizzare le opere. Personalmente cerco di non uscire dal mio percorso personale, anche se le mie opere non sono certo facilmente commercializzabili.

 

Beh, è giusto rimanere essere fedeli a se stessi …

 

Sì, io preferisco fare quello, che mi piace!

 

10

 

È ancora possibile oggi riuscire ad emergere in campo artistico? Riuscire ad avere qualcosa di originale da dire?

 

Credo si parta sempre da quello, che è arrivato prima, da quello che c’è già. Poi è sempre possibile andare avanti, magari a piccoli passi, ma è possibile trovare altro.

 

11

 

Questa è la tua prima volta a Paratissima. Com'è questa esperienza?

 

A me è piaciuta, la trovo un’esperienza positiva. Mi piace l'ambientazione, mi piace anche la gente. Ho visto un sacco di cose interessanti e mi sono anche iscritto ad un corso, un workshop, che si chiama Resinarconcreto, non so se lo hai visto …

 

Sì, l'ho visto.

 

Ti mostrano come realizzare oggetti con un determinato materiale.

 

Quindi sei venuto anche ad imparare?

 

Sì, ero davvero curioso.

 

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